CITAZIONE (uzumarill´ @ 25/5/2013, 02:08)
Sì ma alla fine ha preferito aspettare per poi lanciare il Move nel 2010, quando Nintendo invece si era già giocata il tutto per tutto con il Wii, che era invece una console totalmente concentrata su quell'aspetto. C'è una certa differenza in termini di coraggio e di intraprendenza, sopratutto tenendo conto del fatto che Nintendo non ha di certo la sicurezza economica di un colosso come la Sony. E' anche per questo che penso le sia dovuto sempre e in ogni caso un minimo di rispetto: è sempre riuscita a risollevarsi da sola con le sue esclusive, ha sempre seguito una sua strada e ha sempre avuto il coraggio di sperimentare. Sony ha sicuramente sia più soldi, che più mezzi, per poter sviluppare nuove tecnologie: il discorso è che non ha il coraggio di lanciarle sul mercato. Rendiamoci conto del fatto che la "Nintendo Difference" sta anche in termini economici: Sony schiocca le dita e si piglia un Final Fantasy in esclusiva per il lancio di PS4, Microsoft basta che apre il libretto degli assegni e si piglia Spielberg come regista per la serie di Halo, si becca l'esclusività temporale sui contenuti di COD e si piglia una partnership con EA (modo peggiore di investire i soldi non esiste, però sono pur sempre tanti dindini che se ne vanno): Nintendo al massimo può permettersi di finanziare un progetto alla Bayonetta 2 che nessuno si stava cagando. E anche ora con il Wii U sta venendo supportata solamente da Ubisoft e Sega, il che vuol dire che sostanzialmente dovrà risollevarsi da sola ancora una volta con i suoi giochi first party. E vi prego di capirla se per farlo tira fuori il "solito" capolavoro di Mario invece di sborsare i milioni (che non ha) per avere un Final Fantasy o un GTA.
Con questo non voglio dire che Nintendo sia meglio o peggio di Sony, ma solamente che in ogni caso bisogna sempre contestualizzare le proprie affermazioni anche all'interno di una console war e di un periodo come questo, dove è oggettivamente facile demolire una console che sta passando un momento difficile e che nessuno sta avendo il coraggio di supportare.
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