CITAZIONE
La prima, riguarda una questione formale molto semplice: il senso di lettura da destra a sinistra. Posso capire che sia una scelta stilistica, ma ti consiglierei comunque di seguire il senso di lettura occidentale, visto che le tavole dovrebbero essere indirizzate ad un pubblico occidentale. Stesso discorso per i baloon: visto che noi, a differenza degli orientali, scriviamo in orizzontale, sarebbe più comodo sfruttare i baloon orizzontali, in modo da non avere una parola per riga in ogni baloon.
Guarda, Dè, ciò che dici è giusto e lo comprendo - soprattutto in un contesto come quello di un concorso -, ma il fatto è che è una mia scelta, voglio rispettarla e voglio che venga rispettata dal pubblico. Non vogliono leggere all'orientale? Non leggano. Non va bene per i giudici? Pazienza, non passerò, ma almeno avrò avuto l'occasione di poter partecipare a qualcosa di 'professionale' - sebben eil lavoro in sé lo sia molto poco - , mi sarò divertito e via. So che così rischio di non trovare nemmeno un cane di editore, ma voglio mantenere una mia libertà, un mio estro su cui nessuno possa sindacare più del dovuto. Sia chiaro, apprezzo davvero il consiglio, soprattutto perché so che è dato per aiutare, ma sono io che sono una testa dura e non mollo . Per i balloon, credo che il vero problema stia nel fatto che ho una calligrafia del cazzo, dato che non mi era concesso di fare il lettering al pc - volevano l'originale - ". Un discorso a parte, invece, va fatto per la parte grafica: se per il primo punto preso in esame mi assumo completamente la responsabilità di ciò che faccio, nel seguente trovo sia giusto dare la colpa anche a a fattori esterni .
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Terzo, l'impaginazione. La trovo un po' caotica e confusionaria; ho fatto un po' di fatica a seguire il senso delle vignette.
Anche qui concordo, perché devo esercitarmi per bene con la regia x°D.
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Poi ti volevo chiedere: sei solito usare una costruzione prima di disegnare i personaggi? Perché così a occhio direi di no, e se così fosse, ti consiglierei di usarla per migliorare alcuni errori anatomici, come ad esempio dei menti troppo sottili di profilo; le gambe della ragazza nell'ultima vignetta (troppo distanti tra di loro) e un viso troppo sottile come nella prima vignetta.
Ecco, questo è il punto di cui parlavo qualche riga fa . Dunque, no, non uso più i manichini, o, meglio, nonl i uso più: lo facevo fino a mesi fa, quando ancora zoppicavo un po' in materia di resa delle proporzioni, delle posizioni e di tutto ciò che riguardasse l'anatomia; presa più dimestichezza, ho iniziato ad utilizzare forme più libere, fino a fare direttamente il lineart leggero, da rivedere, correggere, ripassare e, in seguito, inchiostrare . Il fatto è che il problema alla base è stato uno: mancanza di tempo. Come ho detto quando ho postato i lavori, ho finito tutto ieri, lo stesso giorno in cui ho consegnato le tavole: quindi, mi sono ridotto a dover trascurare alcuni punti, che fanno storcere il naso anche a me. Insomma, di solito, se faccio due gambe, vedo se stanno a posto, le ripasso e controllo che siano ad una buona distanza l'una dall'altra, cosa che ieri, con l'acqua alla gola e gente che mi diceva in continuazione di sbrigarmi, non ho potuto fare ". Ciò non toglie, ovviamente, che è vero che c'è più di un elemento a non andare bene, come quelli da te elencati - per il viso della prima vignetta, posso dire che è perché ha molti capelli a coprirgli il volto, quindi dà quest'effetto x°D - Ti ringrazio davvero, Andrè, per il tempo e per il commento, e almeno un consiglio lo seguirò: quello di continuare ad esercitarmi .
I am Sanae Kochiya. Or Kotiya. Or how the fuck you want to spell it. BEHOLD THE POWER TO WORK MIRACLES!
'Cause Lilith/Lacrimosa is a wonderful pairing! She's hot. He's cute. Nespresso. What else?
ARMAGEDDON
La sua padrona. La sua amante. La sua donna. Qualsiasi parola con cui provasse a definire Hypnos procurava a Charonte quel vago, sottile, eppure eccitante disagio, un unico brivido, che malizioso risaliva la spina dorsale. Un brivido che lo faceva sentire vivo, che gli trasmetteva sensazioni solo immaginate e desiderate. Fino al loro incontro. Da quel momento in poi, ogni volta che faceva scorrere le dita esili lungo la chioma nera e liscia di lei, ogni volta che sentiva le punte dei capelli arricciarsi alla fine, ogni volta che sentiva il profumo di more del respiro suo, ogni volta che s'immergeva nell'abisso violaceo e senza fine dei suoi occhi, era come se gli venisse restitituita l'esistenza di cui era stato privato fin dalla nascita. Chiamarla padrona gli dava uno scopo. Chiamarla amante gli dava un'anima, che ardeva solo ed unicamente per lei. Chiamarla donna gli dava una vita. E lui, quella vita, quella nuova e sconosciuta esperienza, voleva provarla fino in fondo. Insieme a lei. Che dovesse indossare un costume da camerierina per farle piacere, poco importava.- Agorafobia - Existence Hypnos appartiene a Oneechan ùwu.
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